2002
Via Crucis, Chiesa di Gesù a Nazaret, Milano

Il dipinto
di Leonardo Servadio

“Ho fortemente voluto che questa chiesa fosse de­dicata a "Gesù a Nazaret" - sottolinea don Egidio ­perché quello è il periodo della vita di Gesù del quale non sappiamo nulla: il periodo della vita na­scosta. Questo per me rappresenta un richiamo al­la quotidianità, alla vita di tutti i giorni». E in questo Gesù a Nazaret ritroviamo tutti noi, ognuno con la propria vita che trascorre lontano dai riflettori del­la scena pubblica, un Gesù vicino alle nostre case, al­le strade dove passiamo tutti i giorni. È questa l'im­magine che riprende il grande dipinto di Letizia For­nasieri, posto sulla parete di sinistra, a conclusione di una "via crucis" particolare, anch'essa totalmente radicata nella quotidianità. Il dipinto si presenta co­me un trittico a due brevi ante che, anche quando sono chiuse, lasciano vedere l'immagine centrale di Cristo in croce. Quando è chiusa, sull'anta di sinistra di vede la stessa chiesa Gesù a Nazaret, su quella di destra, la chiesetta di San Mamete e la cascina con la "stalla cattedrale" dove nei primi anni ha celebra­to e vissuto la "giovane" comunità. …”