2003, Avvenire

FORNASIERI, LA PITTURA COME GRAZIA

C 'è una presenza che s’impone come necessaria, nei quadri di Letizia Fornasieri, pittrice milanese giunta indubbiamente alla maturità dei suoi esiti, da assegnare alla pleiade della migliore figurazione d'oggi. E’ la presenza imperiosa, necessitante appunto -ma quotidiana e persino domestica- della realtà; della vita; di quell'a priori che lo sguardo d'artista - se reso limpido dalla grazia - sa accogliere quale dono, quale hic et nunc in cui si realizza e compie la promessa non vana della felicità. Chi scrive conosce la Fornasieri e il suo lavoro da quasi vent'anni, pur non avendola mai frequentata. Ma chi ama l'arte sa che c'è una conoscenza che va aldilà delle parole e dei gesti, toccando direttamente il cuore, e che diviene perciò riconoscenza. Perché nella pittura, ed è il caso della Fornasieri, l’ordinarietà dei nostri giorni assume stato di poesia, ovvero si riveste di canto e di purezza, come una sposa. Da tanti anni, fedele al riconoscimento di quel dono, di quella gratuità, Letizia «racconta» le apparenze più dimesse e comuni: l'intimità dello studio e della casa, la quiete degli oggetti in posa, lo scenario urbano di una Milano ingombra di tram e di automobili, le note sembianze di amici e familiari. Non per nulla, riconoscimento e riconoscenza condividono il medesimo etimo: la «cara beltà» della vita, nell'offrircisi ad ogni istante, ci urge quasi nostro malgrado - a esser più generosi e buoni. Forse è questo l'amore cristiano, o la carità di cui l'arte è buona ancella. Tutto ciò, nel dipingere della Fornasieri, si traduce in una spatolata intrisa di colore - mai troppo colore, solo quel che basta - e soprattutto di luce, come se la luce fosse consunstanziale alle cose. Il critico Flavio Arensi, esercitando il magistero dell'intelligenza scopre una realtà «composta di mistero e dedizione» nei dipinti recenti di quest’artista che per la serietà del suo lavoro ha senz'altro onorato Milano, come del resto confermano i fatti: nel 1995 ha vinto il premio di pittura "Dalla Zorza" indetto dalla storica galleria Ponte Rosso; ha riscosso l'interesse di scrittori come Luca Doninelli e Aurelio Picca; è stata apprezzata da Lawrence Rubin, mercante di caratura internazionale; una sua bellissima Via Crucis è stata scelta per decorare la nuova chiesa milanese di Gesù a Nazareth; infine, sue opere si trovano presso la galleria “Barbara Behan" a Londra. Ora, la Regione Piemonte - anticipando la natìa Lombardia - rende omaggio a Letizia Fornasieri ospitandone una personale a Torino presso il circolo Piemonte Artistico Culturale. Paesaggi necessari s'intitola opportunamente questo florilegio di olii su tavola, una trentina di medio formato, tutti soggetti metropolitani sospesi fra sollievo e tormento. Perché necessità, anzi letizia, è la pittura per Letizia.

di Domenico Montalto